La consulenza in Italia
Come viene considerata dal cliente la consulenza in Italia?
Per rispondere a questa domanda, bisognerebbe chiedere ai clienti.
Però, posso raccontarvi quella che è la mia esperienza.
Partiamo dalla laurea. Dopo circa 11 anni, il 13 dicembre 2015 alla tenera età di 30 anni, sono riuscito a laurearmi. Chi mi conosce sa bene come mai ci ho impiegato un po’, ma alla fine era importante raggiungere l’obiettivo.
Fin dal primo giorno, non avrei voluto fare la libera professione e neanche lavorare nel settore assicurativo. Il mio sogno era entrare nel team marketing di una azienda. Ma la storia poi è stata un’altra. Nel 2006 ero già in uno studio a fare attività fiscale. Non solo, nel 2007 iniziava la mia esperienza nel settore assicurativo. Direi, tutto secondo i piani.
Fino ad oggi; titolare di una agenzia di servizi per privati e aziende: servizi fiscali, assicurativo, gestione del risparmio e tanto altro.
Quello che mi piace del mio lavoro è il problem solving, ovvero risolvere problemi.
I miei clienti hanno ogni tipologia di problema; quando varcano la soglia del mio ufficio so che dovrò ascoltare il mio cliente e cercare di trovare la soluzione al suo problema. Come dice il mio motto ‘Per ogni problema c’è una soluzione. Se non esiste la creiamo’. Ed è così. Ritengo, da professionista, di dover supportare il cliente in quegli ambiti in cui ho maturato esperienze e competenze, dove non posso io potrà di sicuro un amico professionista. Con il cliente creo empatia che poi crea fiducia. E credo sia questo il segreto, la fiducia. Quando risolvi un problema al tuo cliente, lui sarà soddisfatto, ti pagherà volentieri e senza chiedere sconti. E tutti vissero felici e contenti. Ma come in tutte le belle storie, c’è sempre un però.
Spesso si crea un rapporto che va oltre la professionista; si crea troppa confidenza e come dice un vecchio detto ‘la troppa confidenza crea male creaza’. Questo detto andrebbe corretto, aggiungendo ‘se le persone non sono educate’.
Creare il giusto distacco è importante, ma il rapporto confidenziale ti permette di rafforzare la fiducia con il cliente. Sembra un cane che si morde la coda.
Quindi, come fare ?
Io faccio così. Molti dei mie clienti sono amici di vecchia data, pertanto c’è confidenza, a prescindere. Quindi, con loro il rapporto è più che consolidato.
Poi ci sono i clienti, quelli che hanno delle necessità e vengono da me per risolvere. Crei l’empatia che serve e cerchi di mantenere le distanze. Io rispetto il cliente lui rispetta me. La giusta fiducia, senza superare i limiti.
Rispetto e fiducia per me sono gli elementi essenziali per gestire al meglio il rapporto con il cliente.
Fatta la premessa, vediamo come la maggior parte dei clienti considerano la consulenza pura. In Italia, la consulenza è considerata come la fase iniziale del rapporto professionale. Solo che si pensa che sia gratuita.
Ecco, no la consulenza non è gratuita, mai.
La consulenza è parte del lavoro del professionista. Quindi, va pagata.
Riusciamo a trovare le soluzioni per il cliente, grazie allo studio e alla nostra esperienza. Detto questo poi, il fatto che ci siano professionisti che non se la fanno pagare, non vuol dire che tutti non vadano pagati. E mi chiedo: tu caro cliente quando vai al lavoro ogni giorno a fine mese ti fai pagare o lo fai gratis?
Altra cosa, le richieste di consulenza via telefono, sms, whatsapp anche quello è lavoro. Se rispondo alla chiamata o al messaggio ti sto dedicando del tempo e quel tempo va pagato. Eppoi, alle 13 e alle 19 il nostro lavoro termina.
Quindi, bisognerà cambiare un po’ di cose, a vantaggio di tutti.
… stay tuned …
Vi consiglio di seguire i mie canali social…..
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